La
base trucco per le under thirty? Si realizza con texture trasparenti:
la pelle è fresca, luminosa e (se non c’è acne) non richiede coperture.
“Iniziare sempre con un primer: facilita il trucco e ne aumenta la
tenuta. Il fondotinta sarà iperfluido. Se il teint è perfetto si può
diluire con un idratante: funziona meglio di una crema colorata, perchè
si può modulare variando le proporzioni dei due prodotti”.
Correttore,
sì o no? <<No se il viso è riposato, senza occhiaie. Altrimenti,
va messo nella “virgola” tra occhio e radice del naso, sulle narici e
sotto le sopracciglia. Attenzione a non sceglierlo troppo
chiaro!>>. Quanto alla cipria, meglio ultralight. << Va
applicata con il pennello grande sulla zona T, lasciando tempie e zigomi
satinati. Poi ripassare un piumuno sui punti che tendono a lucidarsi di
più>>. Il fard? <<A 20 anni puoi metterlo come ti pare: a
pomello o stile anni ’80, giocando con colori e texture. Mentre
l’illuminante lo riserverei a occasioni particolari: crea spessore,
meglio la luminosità naturale>>. E se la pelle è impura?
<<Fondotinta compatto, correttore picchiettato sul brufolo e
cipria su tutto il viso>>. Per finire: <<Fissarecon acqua
termale spray, da riapplicare durante la giornata>>.
L’arte della luce
Dopo i 30 anni la basecambia: la pelle inizia a perdere splendore e a ispessirsi, appaiono i primi segni. Una volta applicato l’irrinunciabile primer, Giorgio Forgani, international make up artist per Pupa,
prevede due possibilità: <<Se la pelle è bella e ha una grana
fine, va esaltata con texture luminose: quelle opache rischiano di farla
apparire arida. Si a un fondotinta idratante e/o nutriente, seguito da
un correttore – illuminatore che, applicato a tocchi mirati, diffonde la
luce e dona al viso un aspetto più disteso. Va messo sull’occhiaia e
all’angolo interno dell’occhio, sulla piega naso labiale e attorno
labbra>>. Il fard? <<In crema oppure cotto (più morbido del
normale fard in polvere). Ma volendo si può anche usare un rossetto, per
un finish lucente>>. Dopo si potrà aggiungere un illuminante in
polvere o crema, sullo zigomo, sotto le sopracciglia, sul dorso del naso
e sulla V del labbro superiore. <<Se invece la pelle, come quella
di molte donne mediterranee, è più “sgranata”, con i pori più aperti,
basta un fondotinta mat e oil free>>. <<E usare i prodotti
illuminanti solo su zigomo e sotto l’arcata sopraccigliare. Il blush
sarà in polvere>>. Importante, sempre, scegliere bene le nuance
dei prodotti: << Se il teint è olivastro chiaro, puntare su un
fondotinta lievemente rosato e su un primer rosa o lilla. Se è ambrato,
primer incolore e fondotinta beige o dorato. Se è rosato o presenta
arrossamenti, primer verde e fondotinta il più possibile uguale alla
pelle>>.
Minimalismo glam
Quando
i fifty sono vicini il viso racconta la vita vissuta: anche se è
curato, ci sono rughe d’espressione. E la pelle è sempre meno tonica e
luminosa. Serve una base make up più construita? No, più semplice. E’ la
filosofia di Rajan Tolomei, international make up artist per Max
Factor: <<Personalmente ritengo che con il passare degli anni la
base debba essere più minimal, realizzata cioè con pochi prodotti.
Invece che sull’accoppiata primer+fondotinta, meglio optare per un
fondotinta che abbia anche le caratteristiche di un primer: levigatezza e
capacità di diffondere la luce uniformando il teint. E una texture
coprente ma finissima. Importante scegliere nuance dai riflessi
lievemente dorati: attenua i rossori tipici di questa fascia d’età e
rende più lussuose: se si perde la freschezza dei 20 anni,
bisogna avere la classe dei 40. Va steso con un penello o con una
spugnetta inumidita: eviterei le mani, che rischiano di distribuirlo in
modo irregolare>>. Rajan autorizza anche a rinunciare al
copriocchiaie: <<Se non ci sono particolari problemi,
sostituirlocon due sottili strati di fondotinta. E un tocco di ombretto
in polvere mat beige rosato all’angolo interno dell’occhio>>.
Cipria? <<Sì, in polvere libera e applicata con un pennello
gigante solo sul centro viso>>. Quanto al fard, meglio averne due:
uno ambrato e uno rosato, uno mat e l’altro luminoso: <<Da
sovrapporre con leggerezza, per un risultato impalpabile, indefinibile e
chic>>.
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